venerdì 15 novembre 2013

Lo dico con franchezza.

Oggi è uno di quei giorni in cui vorrei stare sola. Senza nessuno che mi rompa i coglioni per sms o su FB o quello che è. SOLA.
Sono stanca di tutto, non reggo più niente, sto odiando i miei genitori e la mia vita in generale perché non combino niente di buono.
Mi sento persa, senza una meta, senza un posto in cui mi senta a mio agio, se non nella mia camera, che inizia a diventar troppo stretta.
Ho bisogno di andarmene e staccare definitavamente da questa che non voglio più sia la mia vita. Non la sopporto più. Come non sopporto più le persone che mi stanno intorno.
È tutto avvolto da un alone di falsità, ipocrisia, malvagità. E a me non piace. Perchè io non sono così.
Sono perseguitata dalle delusioni e dai problemi, sembrano non lasciarmi un secondo sola. Sparisce un problema, arriva una delusione; sparisce la delusione e indovina chi arriva? Un problema fresco fresco.
Mi son stancata davvero, voglio un biglietto aereo per andare dall'altra parte del mondo dove nessuno mi conosce: sola andata, per una sola persona. Ricominciare una vita lì, buttare tutto, tutto ciò che possa ricollegarmi al passato. Ed essere una persona nuova. Conoscere nuove persone. In futuro avere un lavoro. Guadagnare da me. Avere una casa. E formare una famiglia, con una persona che mi ami davvero, e che non mi prenda in giro o mi manipoli per i suoi scopi.
Ho bisogno di essere felice, da sola, o con qualcuno; ma questo, ciò che ho ora, non mi basta, mi sta stretto. Ho bisogno di vestiti nuovi, sto diventando grande, e quelli vecchi non mi stanno più.
Turunen

mercoledì 6 novembre 2013

Rinascita.

Ho sempre detto che mi piace fare nuove conoscenze, ma questa proprio è stata una cosa inaspettata.
Inaspettatamente piacevole.
Un rapporto nato come amicizia, un'intesa intellettuale, trasformata in attrazione tra cervelli, interessi comuni, gusti identici per quanto riguarda ogni singolo argomento, non una cosa che non combaciasse; due corpi, gemelli, che si cercavano da tempo e che finalmente si sono trovati; un rapporto d'amicizia che ora non si capisce più cos'è, si evolve giorno dopo giorno, ma non arriva mai al sodo.
Non arriva al sodo perchè ci stanno ben 213 chilometri che lo impediscono.
La distanza uccide, seriamente, è una cosa che ho sempre odiato, e che ora odio ancora di più.
Quando incontri qualcuno che ti colpisce davvero, e ti rapisce l'anima, e il cuore, come fai a stargli lontana? E' una cosa naturalmente impossibile; quando questa persona è in grado di farti sorridere dopo una serata passata nella più totale solitudine e malinconia, vuol dire che è la persona giusta, la persona perfetta, che non puoi allontanare, la persona che non puoi lasciarti scappare per niente e nessuno al mondo, perchè sai che in fondo, se lo facessi, staresti peggio di come non stai già ora, e saresti infelice, ed hai come la sensazione che non riusciresti mai a trovare una persona uguale ed identica a lui, che ti faccia star bene solamente con un messaggio, o con una foto dove sorride, o dove fa le smorfie, giusto perchè l'argomento si faceva troppo serio e allora è giusto spezzare un po'.
Come si può lasciar scappare una persona così?
Non si può, e non si deve.
Non posso, e non devo.
Mi impegnerò, farò di tutto, perchè ciò che voglio è essere felice, e devo cominciare a ricostruire la mia vita, il mio muro di felicità, che guardacaso, si incrocia con quello delle relazioni.

Il grande Coelho diceva: Chi desidera vedere l'arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia.

Chissà, magari dopo tutti i temporali e le tempeste che ho affrontato fino ad oggi, il mio arcobaleno sta finalmente arrivando...

Turunen.


Morte.

Sono davvero una stronza, non riesco nemmeno a mantenere le promesse con me stessa.
Nell'ultimo post mi ero ripromessa di pubblicarne uno a settimana, esattamente ogni lunedì. Ed invece non l'ho fatto... anzi! Son passati esattamente 22 giorni dall'ultimo post, che vergogna. Ma è proprio per questo che revoco la mia promessa, ormai bruciata, e vi dico che scriverò quando avrò qualcosa da dire.

Tanto ormai si era già capito.
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Che posso dire? E' un periodaccio, non sono in me, sono super distratta, non ricordo mai nulla, non sono concentrata sulla scuola (pur avendo ottenuto delle piccole soddisfazioni), non riesco a studiare, il mio umore cambia da un secondo all'altro, sono sempre rinchiusa in casa ad aspettare chissà cosa, la mia vita sociale è praticamente inesistente, continuo a stare al pc sui Social, o a guardare Gossip Girl, o a postare cagate su Tumblr e Instagram, sono sempre nervosa, irascibile, continuo a mangiare per ammazzare la noia, ma poi mi rendo conto di quello che sto facendo, quindi mi riprometto di iniziare con l'attività fisica, e puntualmente mi ritrovo a letto col pigiama, ogni giorno con qualche grammo in più.

E' tutto uno schifo, ho abbandonato il basket, la musica e la fotografia, che erano le uniche cose che riuscivano a sostenermi quando stavo giù; non so perchè l'ho fatto, ma l'ho fatto. E mi manca, mi manca tutto, non sono più io, mi guardo allo specchio e nemmeno mi riconosco più.
Mi viene da piangere se penso che ho lasciato tutto, tutto quanto, senza motivo, e ora sono rimasta senza più niente in mano, niente su cui appoggiarmi, niente che possa fare il mio punto di riferimento.
Ma forse la ragione a tutto questo c'è, ed ha un nome, di persona, maschile, singolare, che però starà segreto perchè tanto si capisce comunque.

La verità è che dopo ciò che è successo quest'estate io non sono più la stessa, lui mi ha succhiato via tutto ciò che avevo: le mie passioni, i miei interessi, le mie motivazioni, le mie relazioni, le mie sicurezze, i miei pensieri, il mio cuore, la mia anima.
Tutto quanto. E pur facendo finta che non mi importasse più niente, purtroppo m'importava ancora. E faceva male, faceva male ogni volta che su FB apparivano dei commenti, o dei like, o degli aggiornamenti dal suo profilo; faceva male ogni volta che mi arrivava un suo sms, o che passava in macchina di fronte alla panchina dove stavo seduta cercando di rimanere impassibile.
Faceva male, male da morire.

Ma il mio cuore era solo spezzato. Erano davvero tanti quei pezzi. Ma si sono ricuciti, pian piano, uno alla volta.
Ed ora sono qui, che mi rialzo, grazie ai miei amici, ancora con me nonostante tutto; io contro il mondo; io con un altro motivo per continuare a lottare.

Turunen.